venerdì 7 gennaio 2011

Facebook, mezzo potentissimo, sminuito.

Facebook, il famosissimo social network creato dal ventiseienne Mark Zuckerberg, raggiunge grandissima parte dell'utenza internet. Ma è davvero sfruttato come mezzo di comunicazione? La risposta è no. Infatti la stragrande maggioranza degli utenti del noto network sono persone che pubblicano sulla loro pagina post dallo spessore nanometrico spesso raffiguranti volgarità o scemenze fini a se stesse. Infatti, se una volta il pettegolezzo o gossip o chicchiericcio era consuetudine delle lavandaie, nel 2011 è sport comune. Una bella batosta per chi lo intendeva come mezzo d'evoluzione, se infatti la rete ed il networking sono lo specchio di una coscienza globale, quest'ultima risulta essere misera. Ecco che fioccano post ogni minuto che spiegano che l'utente si è lavato i denti e va a dormire, oppure che è stanco ed annoiato e preferisce farsi gli affari altrui piuttosto di uscire a prendere aria, che il tale ha bevuto come una spugna la sera precedente e non è in grado di fare null'altro che osservare passivamente gli altri profili. Una persona si misura veramente da quanti amici di tastiera possiede? oppure ci siamo dimenticati cosa vuol dire avere un amico da guardare negli occhi e con cui parlare? Passino ragazzi annoiati che non contribuirebbero comunque alla comunità e che per disperazione si rifugiano davanti allo schermo, passino anche gli adulti annoiati che fino a poco prima si vantavano di non saper neanche accendere un computer, ma non può passare una mole incredibile di ragazzini che non giocano più a pallone, che non si trovano più a fare marachelle e che per forza di cose non vedono neanche la luce del sole. Adesso vi starete chiedendo se anche io facevo parte di questa comunità.. sì, per due anni. Poi ho divorziato:) cercavo di sfruttarlo al meglio, portando alla luce tematiche "scomode", "noiose" e di attualità.. "ma chi te vò!?" Via allora! non abbiamo più niente da dirci.

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